Codice etico


ATBio, come detto, ha emanato un Codice Deontologico per favorire comportamenti professionali virtuosi sia dei Tecnici Consulenti e sia dei Tecnici Ispettori, per elevare la standardizzazione qualitativa delle loro prestazioni professionali.

 

CODICE ETICO (TECNICO ISPETTORE e TECNICO CONSULENTE)

Premessa                                                               

Nell’attività di audit, la fiducia nei confronti dell’integrità, dell’obiettività e della competenza del Tecnico Ispettore, è alla base dell’intero processo di controllo e certificazione. Questo comporta che l’attività di audit gli permette di occupare una posizione di grande potere per le conseguenze che le proprie valutazioni hanno per l’azienda auditata, per tutte le parti interessate e, soprattutto, per l’intero mercato del biologico.

Tutto ciò richiede, dunque, che la figura del Tecnico Ispettore sia caratterizzata da un comportamento deontologico di assoluta trasparenza.

Analogamente anche il Tecnico Consulente si deve impegnare a rispettare le regole fondamentali che lo coinvolgono nella sua attività professionale.

Il presente Codice Etico ha quindi valore di Regolamento dell’Associazione, e il suo rispetto è obbligatorio per tutti i Soci ordinari, ai quali ne è richiesta la sottoscrizione.

Articolo 1 – Obiettivi

Obiettivo del Codice Etico è di promuovere la cultura etica nell’esercizio della professione di Tecnico Ispettore e Tecnico Consulente per le Produzioni Biologiche.

Il Codice Etico definisce i Principi fondamentali cui ispirarsi e le Regole di comportamento da rispettare, nel corso dell’espletamento dell’attività di audit e professionale, nei rapporti con i colleghi, nelle relazioni con gli Enti di certificazione, con l’Amministrazione pubblica, con le Aziende clienti, con i consulenti e con ogni altra parte interessata.

Il Codice Etico ha l’obiettivo di contrastare comportamenti scorretti che possano inficiare la fiducia che il settore ha nei confronti della figura del Tecnico Ispettore e del Tecnico Consulente per le Produzioni Biologiche.

Articolo 2 – Principi etici

I Principi etici rappresentano i grandi temi di riferimento per la definizione di un comportamento etico. Sono riconducibili a qualità universalmente riconosciute come virtuose e di esempio per la società.

I principali Principi etici ai quali le attività di audit e professionali si devono riferire, sono:

2.1 Integrità (onestà, rettitudine assoluta). Il Tecnico Ispettore e il Tecnico Consulente devono essere professionisti di indubbia integrità, poiché essa è la prima condizione per l’affidabilità del giudizio espresso e, dunque, è alla base del rapporto fiduciario verso terzi;

2.2 Indipendenza (una condizione non subordinata e comunque autonoma). Il Tecnico Ispettore e il Tecnico Consulente devono essere indipendenti dalla realtà valutata, verso la quale non deve intercorrere nessun rapporto che possa generare conflitto di interesse. Analogamente, l’indipendenza deve esistere nei confronti del Committente il lavoro e/o l’audit, che non deve in alcun modo condizionarne l’attività;

2.3 Obiettività (esente da pregiudizi e da passioni personali). Il Tecnico Ispettore e il Tecnico Consulente mantengono durante l’audit e l’attività professionale, una condizione di obiettività di pensiero che assicuri che il giudizio espresso si basi esclusivamente su valutazioni equilibrate e riscontri oggettivi;

2.4 Competenza (idoneità e autorità di trattare un argomento). Il Tecnico Ispettore e il Tecnico consulente nell’esercizio della loro professione e/o dell’attività di audit, utilizzano sempre al meglio l’intero proprio bagaglio di conoscenze ed esperienze;

2.5 Correttezza: (comportamento verso gli altri basato sul rispetto e la buona educazione). Il Tecnico Ispettore e il Tecnico consulente basano il rapporto con i propri interlocutori sulla cortesia e il rispetto reciproco, evitando sia gli atteggiamenti eccessivamente confidenziali, sia quelli arroganti e autoritari. Inoltre, mantengono un comportamento trasparente e onesto, evitando ogni azione connotata da astuzia o inganno;

2.6 Riservatezza (diritto alla non intromissione nella sfera individuale della persona). Il Tecnico Ispettore e il Tecnico consulente devono dare assoluta garanzia che nessuna informazione raccolta durante la loro attività di audit e professionale, sarà divulgata a terzi senza esplicita autorizzazione degli interessati, salvo che lo impongano motivi di ordine legale.

Articolo 3 – Regole di comportamento etico

Le Regole qui date vogliono rappresentare alcuni esempi, certo non esaustivi, di applicazione e rispetto dei Principi etici di cui la punto precedente.

3.1 Integrità

  • rispettare le leggi vigenti e l’interesse collettivo;
  • non essere coinvolti in alcuna attività illegale;
  • non fare azioni che possano portare discredito all’attività di Tecnico Ispettore e Tecnico Consulente per le Produzioni Biologiche o all’Associazione;
  • favorire e stimolare il comportamento etico da parte dei colleghi e delle persone con le quali ci si relaziona;
  • operare col fine di contribuire alla sicurezza e l'affidabilità dei prodotti alimentari destinati al consumatore;
  • stimolare le aziende auditate o per le quali si ha un’attività di consulenza ad un comportamento virtuoso nei confronti dell’ambiente, privilegiando i criteri dello sviluppo sostenibile, della salvaguardia degli equilibri naturali e della biodiversità;

3.2 Indipendenza

  • non accettare incarichi per audit o consulenza presso aziende con le quali esiste un conflitto di interessi;
  • rinunciare ad incarichi per audit o consulenza presso aziende con le quali si è venuta a creare una condizione di conflitto di interessi;
  • non sottostare mai a sollecitazioni, provenienti dall’azienda auditata o per la quale si ha un’attività di consulenza o dal Committente l’audit, ad esprimere giudizi diversi da quelli emersi dall’audit;
  • comportarsi in modo professionale anche se sottoposti a pressione negativa da parte dell’azienda auditata o per la quale si ha un’attività di consulenza o dal Committente l’audit;
  • non accettare incarichi per audit o per attività di consulenza, qualora vi sia mancanza di trasparenza nel rapporto tra Committente e azienda auditata;

3.3 Obiettività

  • non avere pregiudizi di natura sessuale, politica, religiosa o razziale;
  • fornire sempre informazioni, legittimamente diffondibili, in modo completo, comprensibile e accurato;
  • non accettare nulla che appaia pregiudicare l’imparzialità della valutazione (Scambi di regali, omaggi e altri benefici);

3.4 Competenza

  • non accettare incarichi per i quali non si ha sufficiente competenza;
  • perseguire il continuo aggiornamento professionale, al fine di garantire un crescente livello qualitativo della propria attività;

3.5 Correttezza

  • non agire al fine di ottenere vantaggio dal proprio ruolo;
  • non comunicare informazioni false o ingannevoli;
  • non millantare qualifiche, competenze o esperienze;
  • non influenzare l’azienda auditata o per la quale si ha un’attività di consulenza allo scopo di ottenere ulteriori e diversi incarichi professionali;
  • non fare concorrenza sleale ai colleghi ma dimostrare fiducia nei confronti di tutti i Soci e di coloro con i quali si istaurano rapporti professionali;
  • basare il proprio rapporto con i colleghi sulla lealtà e la cortesia, rispettandone l'opinione e la condotta professionale;
  • reagire apertamente e senza omertà dinanzi ad un comportamento di un collega, manifestatamente contrario ai principi del Codice Etico;

3.6 Riservatezza

  • non divulgare il risultato di un audit o di un’attività di consulenza;
  • non divulgare informazioni relative al processo produttivo, alle soluzioni tecnologiche, alle risorse economiche e finanziarie dell’azienda auditata o per la quale si ha un’attività di consulenza;
  • non divulgare notizie personali e dati sensibili;
  • non divulgare informazioni riservate ricevute da colleghi;
  • non utilizzare le informazioni raccolte per vantaggio personale, per arrecare danno a qualsiasi, o per altro scopo illegittimo.

Artico 4 – Rapporti con l’Associazione

L’Associazione nasce per poter offrire ai Tecnici Ispettori e ai Tecnici Consulenti un luogo dove sia possibile dialogare in modo aperto e onesto. L’Associazione non permetterà a nessuno di mettere in atto ritorsioni contro il Socio che abbia espresso con trasparenza e onestà un’opinione professionale, o abbia riferito fatti riguardanti comportamenti di soggetti terzi che costituiscano violazione del Codice Etico.

L’Associazione prevede misure disciplinari sia nei confronti di chi contravviene in modo grave al Codice Etico, sia di chi commette atti di ritorsione.

Tutti i Soci sono tenuti a partecipare alle attività dell’Associazione, contribuire al suo sviluppo e collaborare, senza riserve, con il Consiglio Direttivo.

Il Socio accetta le decisioni dell’Associazione e si adegua alle sue delibere, fermo restando il diritto di opporvisi secondo quanto previsto dal Regolamento.

Articolo 5 – Osservanza e violazione del Codice Etico

Ogni violazione grave da parte dei Tecnici Ispettori e dei Tecnici Consulenti, dei Principi e delle Regole contenute nel presente Codice Etico, dovrà essere segnalata al Consiglio Direttivo.

Le segnalazioni saranno prese in considerazione soltanto se tali da permettere di identificare in modo sufficiente l’ambito della violazione, così da poter fare un’idonea verifica.

Tutti i Soci devono cooperare nelle indagini relative alle violazioni del Codice Etico; non saranno tollerati comportamenti finalizzati ad ostacolare le indagini, omettere o travisare i fatti, nonché ogni tentativo di venire a conoscenza di coloro che collaborano all’indagine allo scopo di mettere in atto azioni ritorsive.

Articolo 6 – Utilizzo delle Norme UNI ISO 10004 per verificare la soddisfazione del Cliente

I Tecnici Ispettori e i Tecnici Consulenti si basano su quanto indicato nelle Norme UNI ISO 10004 (del febbraio 2019 e versione italiana dell’aprile 2020) rispetto la verifica della soddisfazione del cliente.

 

 

SEGUICI