LA RINCORSA, IL TRAMPOLINO E IL SALTO NELL’AGRICOLTURA 4.0 (verso il sanatech 1)

LA RINCORSA.

Le pratiche agricole e quelle di trasformazione si sono molto evolute negli ultimi decenni, non sempre però in modo positivo per l’ambiente e la salute.

Prima c’era la necessità che le operazioni svolte avessero come obiettivo quelle di essere efficaci. Riuscissero, pertanto, a ottenere i prodotti che si erano preventivati.

In seguito, si è alzata l’asticella. Oltre che efficace, si richiedeva che le attività fossero anche efficienti. Quindi che non sprecassero del tempo e delle risorse economiche.

In questo caso temo che si sia abusato, per la fretta e l’opportunismo, del concetto di efficienza temporale ed economica, senza considerare che le produzioni dovessero avere, come regola principale, la salvaguardia della salute dello staff dei produttori; e dimenticandosi che il momento conclusivo dell’iter della produzione agroalimentare fosse per l’alimento l’ingurgitazione e per il cosmetico l’utilizzo sul corpo.

Dopo i molteplici danni causati dall’abuso della ricerca superficiale e furbesca dell’efficienza, ha preso piede, per tamponare le falle create dalla distribuzione sine fine di chimica nell’ambiente, il pensiero sociale di ricerca dell’etica produttiva. Di quello che si pensava si dovesse garantire e privilegiare per il benessere sociale e ambientale.

IL TRAMPOLINO.

Dopo queste valutazioni sociali, si sono ricercati, e diffusi, in modo risultato esponenziale, la commercializzazione di prodotti ottenuti dall’agricoltura biologica. E da questo momento è cambiato il mercato e, soprattutto, la consapevolezza degli abitanti del nostro pianeta. Che sono passati da una valutazione prettamente estetica a quella di eccellenza del gusto e della materia prima.

Prendono, quindi, piede alcune parole prima mai usate: la sostenibilità, la transizione energetica e altre di cui si è già parlato nell’articolo sulle parole chiave della nuova agricoltura. RICERCA, INNOVAZIONE, SOSTENIBILITA’, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE, INFORMATICA, FORMAZIONE, PROMOZIONE, ASSISTENZA TECNICA

Parole che non devono spaventare, ma al limite incuriosire. Come tutti i vocaboli che hanno seguito le varie evoluzioni sociali e tecnologiche degli ultimi decenni.

 Ma come districarsi nella selva oscura della nuova agricoltura, quella guidata dal Green Deal per una transizione verde e che fa riferimento alla sigla generica Agricoltura 4.0?

Sono momenti in cui fare agricoltura, alimenti e cosmetica è diventata una situazione un po’ più complicata dei decenni precedenti e occorre, pertanto, essere sia recettivi e sia curiosi.

In prima istanza vi consiglio di leggere gli articoli, le news e i suggerimenti, anche legislativi, indicati nei siti web a cui facciamo riferimento: quello istituzionale ATBIO [www.atbio.t] e il collegato empaticamente NORMATIVABIO [www.normativabio.it], poi la frequentazione delle manifestazioni fieristiche dedicate e informate della nuova agricoltura.

Una di queste è il Sanatech 2023 [www.sana-tech.it]  che si autodefinisce il “Salone Professionale dedicato alla filiera della Produzione Agroalimentare, zootecnica e del benessere, Biologica ed Ecosostenibile”.

È, in sintesi, una vetrina internazionale, a cadenza annuale, per contribuire alla svolta green che sta coinvolgendo i vari settori.

Autodefinendosi, orgogliosamente, l’unico tradeshow in Italia interamente orientato al sostegno della transizione ecologica.

La prossima edizione si svolgerà tra poco, dal 7 al 9 settembre 2023 a BolognaFiere, in concomitanza con il Sana. E l’associazione ATBio sarà presente con un desk operativo e di comunicazione.

I focus di quest’anno sono dedicati, secondo il sito web, “alla tracciabilità dei prodotti, all’economia circolare, alla trasformazione, al bio-packaging, alle tecnologie per la cosmesi nonché al settore della Grande Distribuzione che pure è tra i protagonisti della svolta ‘green’ resa necessaria dal cambio climatico e dalle politiche europee di risposta”. 

Tenendo sempre conto, come riportato dal sito sanatech, che il primo trimestre del 2023 ha confermato la tendenza positiva dell’export italiano, con una crescita dell’11,6% rispetto al primo trimestre del 2022. A determinare questo aumento è stato soprattutto il settore industriale, che ha fatto segnare un +13,4% rispetto allo stesso periodo del 2022. Il comparto agricolo ha invece mostrato una crescita più contenuta, fermandosi al +3,1%. Ma le eccellenze gastronomiche italiane continuano a riscuotere un grande successo all’estero, beneficiando sia dell’aumento dei prezzi che di quello dei volumi, nonostante la problematica sempre più diffusa dell’italian sounding. Che se da un lato penalizza le nostre aziende, dall’altro ci indica le potenzialità inespresse che abbiamo nel nostro caricatore, ma non spariamo spesso per incapacità cronica di fare squadra e di informarci.

IL SALTO.

Ora l’Unione Europea ci indica la strada giusta da percorrere, in conformità al pensiero dell’Agricoltura 4.0. In linea di principio non vedo opposizioni o difficoltà per andare avanti.

Parafrasando Steve Jobs: unendo i puntini di tutte le informazioni che oggi abbiamo a disposizione, raggiungeremo la felicità, o meglio, la transizione verde. È il momento di conoscere completamente tutti i puntini, che ci permetteranno di disegnare cose meravigliose, solo unendoli.

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