Articoli e video
Dove andranno tutte quelle persone che hanno portato, in tanti anni di impegno, molte emozioni e altrettante illusioni, il biologico e la sua storia emozionale nella magnifica posizione in cui, forse, si trova in questo momento?
In questi giorni ho letto un’informazione molto interessante, esemplificativa ma anche un po’ inquietante, di come si stanno evolvendo le abitudini alimentari nel mondo o in alcune parti di esso, soprattutto in quello occidentale.
Chi è andato alle scuole superiori, a cavallo degli anni settanta, conosce bene in cosa consisteva IL BIGNAMINO di una materia: era, in sintesi, un compendio della materia in esame, che permetteva, agli studenti frettolosi, di abbreviare la preparazione alle interrogazioni e ai compiti in classe, accelerando, con questo ausilio, l’apprendimento.
Tutta la nostra vita è costellata di momenti decisionali. Istanti in cui viene decisa la strada che, da quel momento, verrà da noi percorsa, creando però, in questo modo, importanti effetti collaterali.
Iniziando, così, a esplorare ogni bivio dei tanti che ci troveremo sulla nostra strada e che avranno le conseguenze più differenti per l’esistenza e, soprattutto, per la nostra psiche, in una sorta di affogamento virtuale nel terzo principio della dinamica: a ogni azione corrisponde una reazione.
Altra conseguenza del SANATECH (la rassegna internazionale della filiera produttiva del biologico e del naturale) è stata l’analisi della differenza tra la quantità e la qualità nelle operazioni di valutazione che si possono ottenere con l’approfondimento operativo nella certificazione, nella consulenza e nella comunicazione, nel mondo agroalimentare di alta qualità, come il biologico e il biodinamico.
In questi giorni di SANATECH (la rassegna internazionale della filiera produttiva del biologico e del naturale) si sono distribuite, sull’argomento del biologico e dei suoi collegati, molte chiacchiere, alcune futili e molte altre, invece, altamente interessanti. Che ci hanno fornito, nel loro insieme, delle informazioni molto efficaci per la crescita materiale e mentale del settore.
Quattro domande a Carlo Bazzocchi, Presidente ATBio
di Alberto Bergamaschi
LA RINCORSA.
Le pratiche agricole e quelle di trasformazione si sono molto evolute negli ultimi decenni, non sempre però in modo positivo per l’ambiente e la salute.
Siamo negli anni sessanta del secolo scorso, annate di novità tecnologiche molto più lente rispetto a quelle rutilanti dei giorni d’oggi. Queste ci forniscono molte più potenzialità, ma ci rendono, parimenti, una gestione molto più complicata delle novità, per riuscire a comprenderle ed elaborarle.
Non credo che attorno a noi ci siano stati dei cambiamenti tanto molteplici ed epocali come da quando sono apparsi i meravigliosi e potentissimi computer. Oltre tutto, amo sempre ricordare, per esaltazione nazionalistica, che uno degli ideatori dei Personal Computer fu il vicentino Federico Faggin, che fu costretto, per riuscire a realizzare le proprie idee, a trasferirsi negli Stati Uniti.
L’Agricoltura ha sempre avuto degli stretti contatti con la storia sociale, l’alimentazione e la tecnica agronomica degli umani e con il loro rapporto rispetto all’ambiente che li circondava e a cui creavano delle conseguenze che potevano essere facilmente devastanti, ma anche sinergiche.
Contenuto in PANBio, nell’ASSE 1, sono indicati gli obiettivi sociali di stimolare la domanda di prodotto biologico e acquisire la fiducia dei consumatori. Che sembrano due facce della stessa medaglia, ma invece sono due medaglie della stessa filosofia.
Come prima cosa, occorre ricordare che la Legge n.23 del 9 marzo 2022 [pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 69 del 23-03-2022], definisce la produzione biologica come un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione alimentare, basato sull’interazione tra le migliori prassi in materia di ambiente e azione per il clima e di salvaguardia delle risorse naturali.
Le parole caratterizzanti la Nuova Agricoltura, che si avvia ad approfondire nuovi concetti olistici, sono quelle che fanno la funzione delle molliche di pane indicanti la via giusta, verso la quale gli uomini saggi e timorati di buone considerazioni ambientali e di benessere personale, sono portati a percorrere. Sono le parole che indicano le pietre miliari della via del cambiamento: RICERCA, INNOVAZIONE, SOSTENIBILITA’, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE, INFORMATICA, FORMAZIONE, PROMOZIONE, ASSISTENZA TECNICA.
Bologna, via Filippo Turati 55
348 2235587
C.F.: 91344060370
P.IVA: 03993461205