L’AIUTO PER LA QUALITA’.
Altra conseguenza del SANATECH (la rassegna internazionale della filiera produttiva del biologico e del naturale) è stata l’analisi della differenza tra la quantità e la qualità nelle operazioni di valutazione che si possono ottenere con l’approfondimento operativo nella certificazione, nella consulenza e nella comunicazione, nel mondo agroalimentare di alta qualità, come il biologico e il biodinamico.
La prima considerazione, che salta all’occhio, è che la differenza intrinseca tra questi due sostantivi (qualità e quantità) è analoga a quella tra la temperatura (grandezza fisica che fornisce una misura di quanto un corpo sia caldo o freddo.) e la quantità di calore (energia trasferita da un corpo più caldo ad uno più freddo a seguito della differenza di temperatura.).
Queste definizioni, applicate al nostro caso, si concretizzano con l’ipotesi che è proprio la differenza di qualità, riscontrata e misurabile tra i prodotti alimentari, il volano del passaggio commerciale e ponderale degli stessi lungo i nodi delle filiere. In pratica è proprio la differenza della qualità, quindi dell’importanza commerciale della merce, che ha un effetto trainante nello scambio tra i componenti della filiera, compreso il consumatore.
Per questo motivo è molto importante, praticamente inderogabile, tenere sotto controllo le due misurazioni (quantità e qualità) della merce, per avere le chiavi di andamento dell’intera produzione e del commercio. Se non si ha chiarezza del reale valore dei prodotti e del peso nei passaggi commerciali, il mercato rischia di diventare anarchico.
Come si è raccontato in un articolo precedente, la misura della quantità è tenuta sotto controllo dalla blockchain, mentre l’aspetto qualitativo è più dispersivo e meno definito.
La tecnologia ci viene sicuramente in aiuto, ma non esiste un’unica possibilità raggiungere i valori ricercati, ma molteplici sono le strade possibili.
Ad esempio: la fotografia del catasto, la gestione degli appezzamenti aziendali, la raccolta della documentazione che accompagna le transazioni e tutti i possibili collegamenti specifici derivati. E, anche, la possibilità di recupero e utilizzo di tutta la legislazione che si occupa del prodotto specifico, per non essere colti in fallo dai verificatori della legislazione utilizzata.
Alcuni sono supporti tecnologici trasversali, rispetto alla categoria produttiva in esame, altri invece sono specifici per in prodotti in esame.
Il primo caso è quello dei molti software che supportano l’aspetto di raccolta e verifica della documentazione contabile delle transazioni. Il secondo quello che si rivolge alle situazioni particolari specifiche.
Prenderemo in esame proprio queste, vogliamo evidenziare proprio due casi molto significativi: uno di gestione (inserimento e aggiornamento) dei dati catastali, produttivi e, soprattutto, qualitativi delle aziende coinvolte. Questi dati informatici possono essere tranquillamente utilizzati dai consulenti e dai controllori con grande efficacia, velocità e facilità di trasferimento della comunicazione.
È possibile reperire queste informazioni utilizzando differenti e specifici esempi informatici, uno di questi, per fornire qualche spolverata di notizie alla nostra base societaria, è il programma gestionale della software house Abaco Group. Questo viene descritto nella frase presente nel sito, in cui viene contraddistinto: “Soluzioni digitali innovative per un futuro sostenibile”. Mentre la VISION viene indicata con “Il benessere del pianeta è la nostra sfida, i dati sono il nostro DNA”.
Questa informazione, come affermato, vuole essere solo un esempio di quanto già esiste, senza altre pretese.
Come già da diversi anni è sul mercato, ma è stato anche presentato al sanatech di quest’anno, un programma informatico che raccoglie l’intera legislazione alimentare aggiornata in continuo e può essere consultato in modo specifico per tutte le possibili esigenze. Il nome del programma è NormativaBio.it.
Come è facilmente comprensibile, siamo già a buon punto come ausilio dell’informatica per tutte le nostre attività lavorative, qualsiasi siano.
Basta solamente capire che, per ora, l’intelligenza artificiale non è sufficiente per completare con successo le nostre attività. L’intelligenza umana è ancora necessaria.
Per il futuro staremo a vedere.
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