NOVITA' INFORMATICHE IN AGRICOLTURA. (Verso il sanatech 3)
Non credo che attorno a noi ci siano stati dei cambiamenti tanto molteplici ed epocali come da quando sono apparsi i meravigliosi e potentissimi computer. Oltre tutto, amo sempre ricordare, per esaltazione nazionalistica, che uno degli ideatori dei Personal Computer fu il vicentino Federico Faggin, che fu costretto, per riuscire a realizzare le proprie idee, a trasferirsi negli Stati Uniti.
Io, nato a metà degli anni cinquanta del secolo scorso, iniziai a utilizzare queste nuove opportunità e altrettanto innovativi strumenti, al momento della scrittura della mia tesi universitaria quando, usando un computer con supporto di memoria a cassette con nastro magnetico, quelle che normalmente erano utilizzate per la registrazione della musica, sono riuscito con mio grande stupore a salvare i dati a sostegno della mia tesi sulle falde freatiche.
Mi sembrava, realmente, di essere entrato con grande orgoglio, nel futuro e non avrei mai pensato di avere utilizzato, in realtà, uno strumento di potenza infinitesima rispetto a quella degli smartphone odierni. Che sarebbero arrivati qualche decina di anni dopo, portandoci delle opportunità incredibili, a 360°, che tocca a noi riuscire a sfruttare.
Ma quali possono essere alcune di queste opportunità?
Facciamo un breve riassunto di come fare a capirle e a utilizzarle per organizzare in modo adeguato le varie documentazioni da gestire.
Mettendosi il cappello e la mentalità del CAPOFILIERA si possono archiviare:
- le valutazioni gestionali e preliminari delle varie aziende all’interno del progetto;
- l’organizzazione dei documenti precontrattuali che porteranno alla fine alla stipula di un contratto. Si può replicare la procedura per ogni azienda appartenente alla filiera. Per mantenere, in questo modo, il comparto produttivo sotto controllo gestionale e anche per riuscire a organizzare una comunicazione mirata rispetto alle caratteristiche della produzione. Anche volendo utilizzare un marchio di certificazione privata per raccontarlo al mercato.
La gestione documentale potrà essere svolta con un’opportuna organizzazione del protocollo gestionale. Per avere sotto controllo la tracciabilità dei documenti, riuscendo in tal modo a definire un archivio delle visite tecniche passate, presenti e future e a mantenere tutti i dati rilevati nel campo e le varie analisi svolte o da svolgere.
Dopo lo svolgimento della produzione è, infatti, molto importante riuscire a mantenere sotto controllo i momenti delle consegne, con i documenti DDT, e le eventuali analisi di riferimento. Riuscendo, in pratica, a strutturare una sorta di blockchain automatizzato. Garantendo il controllo completo dello stoccaggio e della tracciabilità quantitativa. Per la qualitativa sarà necessario, invece, applicare la potenza dell’informatica a supporto, partendo dalle pratiche di base della certificazione
Nel frattempo, quindi, come si può organizzare la CERTIFICAZIONE qualitativa?
Si svolge, anche in questo caso, una valutazione preliminare, con accesso e archiviazione della documentazione, per una facile gestione del controllo qualitativo lungo la filiera. Storicamente un punto debole del controllo stesso e riuscendo anche a valutare, in tal modo, l’idoneità, per la riuscita ottimale della durata delle visite ispettive e tarandone, così, in modo funzionale gli eventuali cambiamenti. Altrettanto importante è offrire a tutto il comparto ispettivo, che per legge deve essere periodicamente sostituito, lo storico di tutte le informazioni ottenute e gestite.
Tramite un’archiviazione sarà, molto facilmente, corretta e aggiornata.
Tutta la documentazione di cui si è parlato fino adesso, dovrà essere ovviamente DIGITALIZZATA, per riuscire a rendere completamente fruibile il trasferimento delle informazioni documentali.
In questo modo si chiuderà facilmente il cerchio del controllo informatico esaustivo. Quello che si occupa del settore della certificazione qualitativa e di quella quantitativa, che sono due attività completamente differenti e complementari.