Intervista al Presidente
Quattro domande a Carlo Bazzocchi, presidente ATBio
di Alberto Bergamaschi
La situazione è molto differente presidente Carlo Bazzocchi, rispetto a quella che abbiamo trovato alla fine degli anni ottanta, agli albori del biologico. Quando non era strano sentire delle frasi come: “Io non credo nel biologico”, oppure “Io posso comprare prodotto non biologico, poi lo tocco e diventa bio”, oppure “Ma, il controllato non deve pagare i controllori”.
Una miscela di attestazioni illogiche dei mancati sensi di appartenenza, delle straordinarie energie esoteriche e delle puntualizzazioni etiche che ora sono state, finalmente, superate, anche utilizzando argomenti informatici che agevolano il lavoro di tutti, ma che possono rischiare di fare dimenticare il perché della nascita del movimento del biologico, le difficoltà iniziali e i passaggi della crescita di noi, poveri tecnici che iniziavamo le nostre esperienze: io nell’ambito del controllo e tu in quello della consulenza.
Dopo oltre trent’anni ti trovo Presidente di ATBio, l’Associazione che riunisce, dal 2016, i Tecnici Ispettori del Biologico e i Tecnici Consulenti. Allo scopo, affermato dalla stessa ATBio, di "rappresentare e tutelare l’interesse comune delle due categorie, di favorire la crescita professionale dei soci valorizzandone, promuovendone e tutelandone l’attività lavorativa e di utilizzare la loro storia come veicolo per diffondere le conoscenze". Le due anime che hanno fatto partire un pensiero estremamente innovativo in quegli anni. Ora ci troviamo, invece, corredati da situazioni molto più pianeggianti, come il Green Deal europeo, con la sua transizione verde; il Farm to Fork che guarda molto di più all’ambiente; il PANBio con tutte le sue indicazioni Market Oriented e l’analisi SWOT, rispetto al concetto del biologico. In questa orgia di parole straniere, spesso usate per mascherarne il significato recondito, ho cercato di fare mantenere ai soci di ATBio il contatto con la realtà con diversi articoli esplicativi sui vari argomenti. Ma un’ondulazione pianeggiante rende agevole, ma molto noioso il camino, rischiando di perdere la memoria di tutte le dinamiche tecniche ed etiche che hanno permesso questa crescita sociale molto incisiva e imprevedibile.
Per questo motivo sento la necessità di proporti una serie di domande, per riuscire a comprendere e fare capire, in modo approfondito la politica, lo sviluppo e i desiderata di ATBio.
Le domande sono le seguenti:
1. AB: ATBio cosa pensa della necessità di mantenere la memoria di tutti i passaggi di questi ultimi trent’anni dell’epopea del biologico, anche utilizzando interviste con i protagonisti?
CB: Posso sostenere che conoscendo da dove si viene, si riesce molto meglio a capire e organizzare dove si vuole andare. Che non vuol dire che si deve rimanere legati inconsapevolmente al passato, ma che conoscendolo, siamo aiutati a migliorare senza commettere troppi nuovi errori.
Come diceva Judith Stern, nutrizionista americana, illustre professoressa di nutrizione, agricoltura e scienze ambientali all'Università della California: “L'esperienza è il pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli”. E siccome non vogliamo rimanere spettinati, ben vengano le condivisioni delle esperienze dei nostri soci, per un miglioramento olistico del biologico.
2. AB: Qual è la reale volontà di appoggiare in modo esaustivo la formazione e l’informazione per i Tecnici Ispettori e i Tecnici Consulenti?
CB: Stiamo da anni, quantomeno da quando ho il piacere e l’onore di presiedere l’associazione, che cerchiamo di informare e formare i nostri associati, ma non solo. Cerchiamo anche di promuovere la professionalità nel sistema biologico nazionale. Su questo aspetto, malgrado gli incoraggiamenti, istituzioni e portatori d’interesse (stakeholder non sarebbe in linea con la premessa!) ci vedono come un ostacolo e non una risorsa. I tecnici sono infatti considerati da sempre delle entità che non si adeguano alle opportunistiche necessità contingenti generali. Mi ricordo quando, agli albori del biologico e del suo sistema di controllo, veniva chiesto ai certificatori chi erano i loro clienti e loro avevano delle perplessità, indecisi se rispondere le aziende o il ministero o altra entità. Io sono sempre stato convinto dall’idea che i clienti di chi si adopera per fare in modo che nel biologico vengano prodotti, commercializzati e circolino manufatti che rispettano le normative di legge, siano in realtà i consumatori.
3. AB: Qual è l’effettiva motivazione delle dimissioni di ATBio da socio Federbio e quali saranno le prevedibili conseguenze?
CB: La motivazione è molto semplice, senza orpelli machiavellistici e basicamente utilitaristica: investire i soldi, che sono purtroppo ancora pochi, in modo più efficiente rispetto alla realtà attuale. Utilizzarli meglio in relazione alla vision di ATBio su progetti di formazione e informazione per i nostri associati, come prevedono appunto le nostre finalità. Le conseguenze non le saprei proprio, posso solo ricordare a tutti che abbiamo diverse attività in corso con Federbio, che andranno normalmente avanti e che su progetti di nostro interesse siamo e rimaniamo sempre a disposizione.
4. AB: Quali sono le novità in campo nel prossimo futuro e in quello più remoto?
CB: Noi abbiamo un chiodo fisso: valorizzare il ruolo dei consulenti e dei tecnici ispettori nel sistema biologico. Fare capire alle istituzioni quanto importante sia il lavoro dei nostri associati e quanto siano importanti le loro/nostre considerazioni. Lavoriamo sul campo e siamo come spugne e come specchi e pertanto vogliamo capire le necessità del settore e proporre al mondo del biologico delle soluzioni, soprattutto quelle innovative.
Ovviamente continuare a svolgere attività di formazione e informazione con chiunque lo voglia fare in maniera seria e costruttiva, compresi i collegi professionali, riuscendo a coinvolgere tutte le entità. Anche quelle fino a oggi assenti.
Ringraziamo il Presidente Carlo Bazzocchi per la sua disponibilità e la sua pazienza. E incominceremo ad ascoltare con molta più attenzione la compagine societaria di ATBio.