IL BIOLOGICO IERI, OGGI e, soprattutto, DOMANI

1-LA FILOSOFIA EUROPEA DEL BIOLOGICO.

L’Agricoltura ha sempre avuto degli stretti contatti con la storia sociale, l’alimentazione e la tecnica agronomica degli umani e con il loro rapporto rispetto all’ambiente che li circondava e a cui creavano delle conseguenze che potevano essere facilmente devastanti, ma anche sinergiche.

Non è un caso che si sia voluto incominciare a lavorare partendo da questo ambito, per la gestione delle problematiche ambientali e con l’approfondimento delle caratteristiche alimentari. Per questo motivo mettiamo sotto una potente lente di ingrandimento il PANBio.

Il PANBio non è, come facilmente si potrebbe travisare, un nuovo prodotto commerciale da agricoltura biologica. Bensì il piano di azione nazionale sull’AB italiana.

Ma per quale motivo c’è la necessità di strutturare un piano in tal senso, per riuscire a gestire l’AB?

Perché questo lo prevede la Legge n.23 del 9 marzo 2022 dal titolo “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico”. Che per la prima volta disciplina il settore in Italia e che aggiorna e sostituisce il Piano strategico nazionale per lo sviluppo del sistema biologico che ha organizzato il settore dal 2016 al 2020.

Tutto questo in sintonia rispetto alla più ampia agenda europea del Patto verde (Green Deal). Ovvero un pacchetto di iniziative strategiche che mira ad avviare l'UE sulla strada di una transizione verde, per il raggiungimento degli obiettivi ambientali previsti entro il 2050 [vedi Regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020] relativo all’istituzione di un quadro che:

- favorisca gli investimenti sostenibili,

- sostenga l’evoluzione della UE verso una società equa con un'economia moderna, prospera e competitiva,

- promuova la strategia Farm to Fork (quindi studiare la trasformazione del sistema alimentare europeo, rendendolo più sostenibile, equo, sano e rispettoso dell'ambiente) e

- stimoli i Paesi membri a “definire una propria strategia nazionale sull’AB, basandosi su un’analisi approfondita del settore e con azioni correlate, incentivi, scadenze chiare e obiettivi nazionali”.

Il nuovo piano di azione avrà una durata di tre anni e sarà suscettibile di aggiornamenti annuali.

Un punto sotto osservazione è la valutazione dell’equilibrio tra offerta e domanda di prodotti biologici. Infatti l’aumento dell'offerta di produzioni biologiche potrebbe rischiare di distorcere il mercato, se la domanda rimanesse contenuta e non crescesse con la stessa intensità dell’offerta.

Per questa ragione il PANBio, dopo aver presentato un’analisi del settore, propone una serie di interventi che intendono promuovere la crescita delle produzioni biologiche in Italia e sostenerne la richiesta del mercato.

Il PANBio è dunque un Piano di azione con una visione molto attenta al mercato, anche rispetto alla qualità, quindi “Market Oriented”. Dopo azioni che avranno origine dopo una attenta analisi dei punti di forza e di debolezza del settore (analisi Swot).

In tal senso sarà curato:

-l’informazione verso il consumatore, per aiutare la comprensione dell’etichettatura, la conoscenza della metodologia di controllo, del marchio utilizzato per contraddistinguere il prodotto biologico italiano e dei dati raccolti per il trasferimento delle informazioni al mercato. Tutto questo per aumentare la consapevolezza degli acquirenti nel momento della spesa e per sviluppare la GPP (sistema per spostare il mercato verso acquisti di prodotti ambientalmente preferibili);

-la formazione verso i produttori e gli attori del mercato, con corsi specifici di professionalizzazione. Per aumentare l’impegno e la consapevolezza dei produttori;

-la ricerca e l’innovazione, per migliorare l’efficienza e la sostenibilità dei sistemi produttivi;

-il sostegno al produttore, misure per la conversione e il mantenimento delle superfici biologiche e il rafforzamento dell’aggregazione e della cooperazione;

-Il miglioramento della certificazione e del controllo, rendendoli sostenibili, efficaci ed efficienti.

2- LA STORIA DEL BIOLOGICO.

Nell’ultimo decennio del secolo scorso c’è stata un’evoluzione dell’interesse dei consumatori europei verso la salubrità degli alimenti, per un’agricoltura più sostenibile e per una migliore qualità ambientale. Questo ha indotto la UE, con il Reg. (CEE) n. 2092/91 [Regolamento del Consiglio del 24 giugno 1991 relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli ed alla indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari (GUCE L 198 del 22.7.1991)] al riconoscimento giuridico del metodo di produzione biologico.

Questo tipo di agricoltura è indirizzato a produrre alimenti, utilizzando sostanze e processi naturali. È nata da un processo di sviluppo prima con caratteristiche più filosofiche e idealistiche che agronomiche, elaborate dopo un paio di secoli di storia e dalle difficoltà di trovare delle regole comuni in un settore con eterogenee tipologie di sviluppi nazionali. In primis il campo di applicazione della legge è rimasto limitato ai soli prodotti vegetali e a quelli trasformati composti da uno o più ingredienti di origine vegetale, fino all’emanazione del Reg. (CE) n. 1804/99 [Regolamento 1804/1999 del Consiglio del 19 luglio 1999 che completa, per le produzioni animali, il Regolamento (CEE) n. 2092/91 relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e alla indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari] che ha introdotto le disposizioni per le produzioni animali.

Le norme sul biologico fissate dal regolamento assicurano agli stakeholder la trasparenza della produzione e della preparazione. Riuscendo a garantire la concorrenza leale tra i produttori.

Contestualmente al percorso giuridico, si sono tradotti in programmi di sostegno e incentivazione.

Nel 2004 l’UE promuove un sistema integrato di informazione, ricerca e innovazione per il settore, esplicitandone obiettivi e strategie nel primo Piano d’azione europeo per l’agricoltura biologica e gli alimenti biologici, che delinea una visione strategica globale del contributo che l’agricoltura biologica può recare alla PAC.

Di fatto, l’UE colloca la produzione biologica fra gli elementi di forza del sistema agroalimentare europeo.

Allo stesso tempo, inizia il lungo processo di revisione della normativa del settore, culminato nel Reg. (CE) n. 834/2007 [Regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio, del 28 giugno 2007, relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91] che sostituisce il precedente, indica una nuova e moderna concezione della produzione biologica, definita come:

- un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali,

-un alto livello di biodiversità,

-la salvaguardia delle risorse naturali,

-l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e

-una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali.

Il metodo di produzione biologico esplica pertanto una duplice funzione sociale, provvedendo da un lato a un mercato specifico che risponde alla domanda di prodotti biologici dei consumatori e, dall’altro, fornendo beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell’ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale.

Il successivo Reg. (CE) n. 889/2008 [Regolamento della Commissione, del 5 settembre 2008, recante modalità di applicazione del Regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, per quanto riguarda la produzione biologica, l’etichettatura e i controlli] completa il quadro giuridico, indicando le norme tecniche e i criteri di controllo per la produzione. Dal 1° gennaio 2009 la certificazione di allarga all’acquacoltura, alla vitivinicoltura, ai lieviti e alle alghe marine.

La UE attribuisce sempre più importanza all’agricoltura biologica nella politica agricola, perché ritenuta capace di garantire la sicurezza alimentare, in termini di alimenti sani e sicuri (food safety) e di approvvigionamento alimentare a lungo termine (food security), conseguente alla gestione sostenibile delle risorse naturali.

I punti cardine della AB sono garantire una concorrenza leale tra gli agricoltori, prevenire le frodi e rafforzare la fiducia dei consumatori.

Ma qual è lo sviluppo in Italia?

Il 9 marzo 2022 viene approvata la legge sul biologico.

La Legge definisce la produzione biologica come attività di interesse nazionale con funzione sociale e ambientale.

La predisposizione del Piano è in linea con quanto richiesto nel Piano d'azione europeo, che spinge gli Stati Membri a dotarsi di un documento di programmazione nazionale.

Legenda.

MASAF= Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle Foreste (d’ora in avanti Ministero).

AB = Agricoltura Biologica.

PANBio = Piano d'azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici.

Farm to Fork = Strategia "Dal produttore al consumatore" al centro del Green Deal e mira a rendere i sistemi alimentari equi, sani e rispettosi dell'ambiente.

Green Deal europeo = insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l'obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050.

Market Oriented = organizzare la produzione tenendo conto delle richieste e delle esigenze che si manifestano sul mercato.

GPP = Green Public Procurement. Orientamento della spesa pubblica verso l’efficienza energetica.

Analisi Swot = strumento di pianificazione strategica utilizzato per valutare i punti di forza (Strengths), le debolezze (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats).

PAC = Politica Agricola Comune che sostiene gli agricoltori e garantisce la sicurezza alimentare dell'Europa,

Food safety = il trattamento degli alimenti in grado di assicurare la salubrità dei prodotti ed evitare l'insorgenza di malattie,

Food security = un'alimentazione sufficiente, sicura e nutritiva, adeguata a tutti.

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